Il 25 aprile è passato, la messa è finita, andate in pace.
Dietro gli striscioni dell’ANPI hanno sfilato i cinquantenni (tutti del PD e delle ONG, ovviamente), gente che il 25 aprile 1945 aveva vent’anni a nascere. Gli ultimi sopravvissuti veri di quella battaglia per la libertà, ormai novantenni (che Dio li benedica), vengono riportati in casa di riposo a disposizione per la prossima celebrazione o per il prossimo referendum costituzionale. Presto il loro posto verrà preso dai migranti, oltre che da quei palestinesi che ieri hanno introdotto l’antisemitismo tra le nuove proposte del Festival della Liberazione.
partigianiLa Boldrini parla di antifascismo, Mattarella parla di morale. Qualcosa non torna, ma l’importante è far finta di essere tutti resistenti, partigiani. E guardare da un’altra parte, mentre dalla porta principale continua un’invasione dalla quale è sempre più difficile trovare una Liberazione.
Oggi è l’anniversario di Cernobyl. Gli effetti del fall out radioattivo li stiamo apprezzando appieno trent’anni dopo. Tanta gente è nata direttamente con la segatura al posto del cervello.
Ieri, tra le tante sciocchezze colte en passant, un tizio concionava: ho votato Si al referendum e oggi festeggio, nella mi’ famiglia ci son stati dei morti per la libertà…
Che dire? Nano, è una fortuna che non siano più qui a vedere che uso tu ne hai fatto.
Buone cazzate a tutti.
P.S. Pensierini del mattino:

  1. Forse, se non si davano 5 miliardi a quei profughi dalla voglia di lavorare e a chi ci campa sopra, c’erano perfino i soldi per salvare Alitalia.
  2. Del Grande annuncia di voler tornare in Turchia. Bene. La prossima volta forse saremo più fortunati.